CARPACCIO: IL CICLO DI SANT’ORSOLA - 16 febbraio 2023
€15,00
a cura di Giordana Buonamassa Stigliani
La lezione registrata è disponibile per la fruizione differita
In occasione dell’importante esposizione che aprirà in Palazzo Ducale a Venezia il 18 marzo prossimo, proponiamo un incontro dedicato a Vittore Carpaccio (Venezia 1455-'65 - Capodistria 1525-'26) e allo straordinario Ciclo di Sant’Orsola: nove grandi teleri dipinti, fra il 1490 e il '95, per l'omonima Scuola di Venezia.
Tratte dalla ‘Leggenda Aurea’ di Jacopo da Varagine, le “Storie” narrano della giovane, bellissima Orsola, figlia di un re bretone, che accettò di sposare Ereo, figlio di un sovrano pagano, con la promessa che si sarebbe convertito alla fede cristiana e, durante un pellegrinaggio a Roma in visita a papa Ciriaco, sarebbe stato battezzato. Orsola partì con “undicimila vergini” per raggiungere lo sposo, ma sulla via del ritorno venne martirizzata con il suo seguito da Attila, capo degli Unni.
Le “Storie di Sant'Orsola” sono la prima grande commissione dell'artista sul quale nulla è certo, a partire dal suo apprendistato. A questa data, Carpaccio ha già assimilato Giovanni Bellini, Antonello da Messina e i pittori nordici, grazie ai quali, gli artisti veneziani avevano iniziato ad usare la tecnica della pittura ad olio. Nei teleri in analisi, Carpaccio sperimenta ancora una tecnica mista tra olio e tempera, che gli consente una resa migliore nella morbida luce diffusa che esalta l'amorosa cura dei dettagli e l'acuta indagine fisiognomica dei personaggi.
La lezione registrata è disponibile per la fruizione differita
In occasione dell’importante esposizione che aprirà in Palazzo Ducale a Venezia il 18 marzo prossimo, proponiamo un incontro dedicato a Vittore Carpaccio (Venezia 1455-'65 - Capodistria 1525-'26) e allo straordinario Ciclo di Sant’Orsola: nove grandi teleri dipinti, fra il 1490 e il '95, per l'omonima Scuola di Venezia.
Tratte dalla ‘Leggenda Aurea’ di Jacopo da Varagine, le “Storie” narrano della giovane, bellissima Orsola, figlia di un re bretone, che accettò di sposare Ereo, figlio di un sovrano pagano, con la promessa che si sarebbe convertito alla fede cristiana e, durante un pellegrinaggio a Roma in visita a papa Ciriaco, sarebbe stato battezzato. Orsola partì con “undicimila vergini” per raggiungere lo sposo, ma sulla via del ritorno venne martirizzata con il suo seguito da Attila, capo degli Unni.
Le “Storie di Sant'Orsola” sono la prima grande commissione dell'artista sul quale nulla è certo, a partire dal suo apprendistato. A questa data, Carpaccio ha già assimilato Giovanni Bellini, Antonello da Messina e i pittori nordici, grazie ai quali, gli artisti veneziani avevano iniziato ad usare la tecnica della pittura ad olio. Nei teleri in analisi, Carpaccio sperimenta ancora una tecnica mista tra olio e tempera, che gli consente una resa migliore nella morbida luce diffusa che esalta l'amorosa cura dei dettagli e l'acuta indagine fisiognomica dei personaggi.
